IL CAMMINO DEI BRIGANTI

Il Cammino dei Briganti è percorribile in sette giorni, è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 m. di quota) sulle orme dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. Partenza e arrivo da Sante Marie, vicino a Tagliacozzo (AQ). 

La Marsica e il Cicolano sono  terre di boschi, montagne e storie di briganti. In particolare il territorio attraversato da questo cammino è un territorio di confine, oggi tra Abruzzo e Lazio, ieri tra Stato Pontificio e Regno Borbonico. I briganti vivevano sul confine per passare da una parte all’altra a seconda della minaccia. I briganti non erano malviventi, erano più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi, che avevano costretto il popolo a entrare nell’esercito. Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e per questo erano entrati in clandestinità. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza. Una storia di 150 anni fa.

Oggi l’esperienza dei viaggiatori antichi viene riproposta basata sul viaggiare a piedi da paese a paese lungo questo cammino di 7 giorni, tutto ben percorribile, segnato e con posti tappa attrezzati. In questo sito trovate tutte le informazioni per percorrere il Cammino dei Briganti da soli o in compagnia. Ovviamente il sentiero è percorribile anche solo in parte,  tappa per tappa. E ci si può appoggiare a piccole strutture familiari, ma si può anche vivere l’avventura di percorrerlo in tenda.

L’IDEA CHE NASCE

Il Cammino dei Briganti nasce da un’idea di Luca Gianotti, esperto di cammini, guida professionista, scrittore, che in precedenza ha creato altri due cammini: il Sentiero Spallanzani nell’Appennino Reggiano, e la Via Cretese sull’isola di Creta.

Luca Gianotti, modenese di origini, vive da vent’anni nella Marsica, e da oltre dieci anni propone cammini con gli asinelli sui sentieri del Velino. Da quell’esperienza e da quel lavoro nasce il Cammino dei Briganti. Che è nato dal basso, con il lavoro volontario di Luca Gianotti e di alcuni altri appassionati volonterosi, tra i quali segnaliamo soprattutto Fabiana Mapelli e Alberto Liberati, anche loro guide e colleghi di Luca nella Compagnia dei Cammini e poi coautori della guida cartacea. Un lavoro di volontariato che dura da alcuni anni, e che prosegue tutt’ora, che significa segnatura con vernice, cartelli e adesivi, pulizia dei sentieri da vegetazione e rovi, ma anche significa il coordinamento, la comunicazione e il tentativo di costruire le reti necessarie perché il Cammino stia in piedi, tutto fatto a proprie spese. Questi pionieri hanno creduto che questo territorio meriti qualcosa di più del lento spopolamento, e che il tema del brigantaggio sia quello giusto per aggregare tante persone intorno a un Cammino.

LA STORIA… LUNGO IL CAMMINO

Come scrive Gianotti nell’introduzione della guida al Cammino dei Briganti (Edizioni dei Cammini):

“Camminando ho imparato storie che i nostri libri di Storia non raccontano. Come la verità di ciò che successe con l’unificazione dell’Italia, cioè con la discesa a Sud dell’esercito piemontese. Ho scoperto che i Borboni non erano così odiati dal loro popolo e che i Sabaudi furono subito un esercito di invasori violenti e prepotenti. E che i briganti molto spesso erano uomini e donne (briganti e brigantesse) che non accettavano questo nuovo invasore, e quindi si davano alla macchia, entravano in clandestinità, diventavano in qualche modo partigiani.
La Storia come la si legge sui libri è sempre quella scritta dai vincitori, si sa. Camminando si possono invece imparare le contro-verità, e qui, lungo il Cammino dei Briganti, di storie ce ne sono tante. Belle e brutte.”

Itinerario

1° giorno Sante Marie (850 m) a Santo Stefano (1.050 m) – (5,6 km). Dislivelli: in salita 380 m – discesa  160 m

Pernottamento in agriturismo, cucina tipica. Tappa breve che consente di arrivare a Sante Marie in auto o treno e camminare un po’ per entrare nello spirito del viaggio.

2° giorno Santo Stefano (1.050 m) a Valdevarri (1.020 m) e a Nesce (850 m)- (13,9 km). Dislivelli: salita 400 m, discesa: 625 m

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